Le Mainarde - Il Monte Cavallo e Monte Forcellone

Non avevamo ancora programmato nulla per sabato 28 gennaio, un po’ per impegni già presi, un po’ per torpore invernale, ma ci pensa il nostro GDS a svegliarci e proporci questa passeggiata sulle Mainarde, obiettivo Monte Cavallo e Monte Forcellone. Le adesioni non sono molte, forse a causa delle previsioni del tempo non incoraggianti, ma fiduciosi partiamo in quattro, GDS, G55, Tex Willer ed io. Doveva fare un po’ freddo, e arriviamo a Prati di Mezzo che faceva appena -4°. Siamo al 28 di Gennaio, nel pieno della stagione invernale, ma la neve era veramente poca. Le preparazioni di rito, siamo comunque pronti a partire alle 08:20, tra il silenzio assoluto del pianoro. Ci aspetta una agevole passeggiata, il dislivello non è molto (circa 600 mt), il cielo è leggermente velato, ma la temperatura inizia a salire, infatti avvertiamo subito la necessità di alleggerirci. Iniziamo la progressiva salita lasciando sulla sinistra l’impianto di risalita. Il percorso si snoda attraverso il tratto boscoso di Valle Forestella, dove ancora è presente la penombra della notte che sta lasciando il passo al giorno. In breve risaliamo il bosco, sulla cui sommità si apre lo splendido scenario sul pianoro di Fonte Fredda. La valle si snoda fin verso le pendici del Cavallo, incastonata tra le coste della Cicogna a Nord e i suggestivi torrioni rocciosi del Predicopeglia a Sud. Decidiamo di non percorrere il fondo valle poiché poi saremmo costretti a risalire, quindi percorriamo la mezza costa Nord della Vallata. Giù in fondo Il Monte Cavallo sembra attenderci, mentre dietro la sua cima inizia a far capolino uno sbiadito ed apparentemente annoiato sole. Già da qui si intravede un versante Nord del Cavallo evidentemente strapiombante, non male, La valle di Fonte Fredda termina alle pendici del Cavallo, qui dobbiamo inerpicarci decisamente per raggiungere la sella di prato Piano, un’ampia sella che funge da porta di ingresso per la Valle Monacesca: qui lo scenario è veramente sorprendente, forse la parte più interessante della passeggiata: Siamo circa a quota 1840 mt, , la valle è posta lungo un piano leggermente obliquo e degradante verso Sud Est, l’atmosfera è resa irreale da tiepidi raggi filtrati da un alone di nubi, raggi che riflettono luccicanti sulle sparse chiazze di neve presenti a valle. il pendio del Cavallo invece sembra una infinita distesa di glassa bianca, interrotta da roccette che emergono dallo spessore sottile della neve ghiacciata. Decidiamo di salire prima sul Cavallo, ma, anziché seguire la naturale e degradante linea di cresta che aggira il monte, prendiamo invece di petto la salita puntando la vetta. La neve di oggi è scrocchiarella, con un suono che ha un certo non so che di melodico. La salita è breve ma piuttosto ripida, il terreno è coperto parzialmente da neve e boccette, per cui preferiamo per il momento non indossare i ramponi. Alle 10:20, giunti in vetta il panorama è come sempre appagante, e anche oggi, nonostante la velatura, si intravedono alcune tra le possenti figure appenniniche che sempre ci ripagano delle piccole fatiche intraprese, più vicino l’imponente Meta e le consorelle del gruppo delle Mainardi, la Metuccia, Monte a Mare, Cappello del Prete, più lontano la sagoma del Miletto e l’onnipresente Majella. Bel gruppo queste Mainardi, è si, si dice Mainardi, perché in base a testi d’epoca il nome “Mainarde”, comunemente usato, sembra sia dovuto ad errori ortografici legati a forme dialettali con cui venivano chiamati questi monti. Non finiremo mai di sorprenderci positivamente durante le nostre camminate: Anche questa zona ha le sue particolarità morfologiche: queste montagne sono molto antiche, un tempo queste zone erano occupate dal mare, da qui l’origine calcarea. l’azione erosiva di venti ed acque e l’alternarsi delle ere ha lasciato l’impronta sotto forma di gole, circhi glaciali, doline, valli a V. Proprio dalla vetta del Cavallo si nota lo strapiombare evidente della sua parete Nord, segno evidente dell’erosione. Dopo un rapido spuntino e foto di vetta iniziamo la discesa del Cavallo, indossando però i ramponi, in tal modo scendiamo rapidamente nella Valle Monacesca per iniziare subito la salita verso il Monte Forcellone. Molto interessante anche questa parte, soprattutto per l’attraversamento dell’altopiano del Predicopeglia, colmo di massi erratici che emergono maestosi dalla pochezza della neve odierna. Saliamo spediti e sicuri, mantenendo l’attenzione per la presenza di tratti ghiacciati molto scivolosi. Siamo quindi in vetta al Forcellone alle 12:20, dal quale si gode di splendida vista verso il versante tirrenico pontino e campano in lontananza. Essendo più esposto sentiamo più freddo rispetto al Cavallo; foto di rito, uno spuntino e via per la via del ritorno, costeggiando sempre le splendide rocce del Predicopeglia. Percorriamo quindi a ritroso la via dell’andata, scendendo dalla Sella di Prato Piano sul pianoro di Fonte Fredda, valle di derivazione glaciale che presenta anch’essa una distesa di massi erratici che sembra ci scortino all’ombra degli splendidi torrioni del Predicopeglia. Rapidamente imbocchiamo il tratto boscoso che precede l’arrivo finalmente a Prati di Mezzo alle 14:00, dove fremiamo per il programmato appuntamento con le bontà culinarie del Rifugio dell’Orso, degna conclusione di una appagante passeggiata sulle Mainardi.